
Novità shock pensioni: nuovi importi minimi, è già bufera maratonainternazionalediroma.it_
Arriva un’importante novità in tema di pensioni minime: chi potrà beneficiare della misura e chi, invece, non rientrerà nel nuovo piano.
Con l’approvazione del documento di economia e finanza 2025, iniziano ad emergere i possibili scenari per gli adeguamenti previsti nel 2026 per pensioni e per prestazioni assistenziali. Come di consueto, infatti, l’importo viene aggiornato in base all’andamento dei prezzi, per compensare gli effetti dell’inflazione e tutelare, dunque, i cittadini.
Le rivalutazioni annuali vengono effettuate sulla base degli indici dei prezzi al consumo, che cristallizzano l’andamento dell’inflazione nei dodici mesi precedenti. Si tratta di un espediente importantissimo per tutelare il potere d’acquisto dei beneficiari.
Infatti, la crisi non si ferma e, le conseguenze sono catastrofiche soprattutto per la cosiddetta fascia media della popolazione italiana. Sono soprattutto le famiglie nelle quali vi sono figli minori a risentire maggiormente degli effetti impattanti del carovita.
Novità shock pensioni: nuovi importi minimi, è già bufera. Costa sta per accadere e perché tanto clamore
Tanti italiani hanno rinunciato alle vacanze, rinunciano ad un pranzo o ad una cena al ristorante, tagliano i cosiddetti acquisti superflui e cercano di risparmiare. L’aumento dei prezzi ha comportato, dunque, un arresto repentino degli acquisti e, le rivalutazioni annuali in tale cornice sono necessarie.

Sulla base delle prime stime, gli importi mensili delle prestazioni assistenziali a partire dal gennaio 2026 potrebbero cambiare e non di poco. Innanzitutto, va detto che in Italia è garantita una soglia minima per le pensioni regolari riservata a chi rispetta precisi requisiti reddituali e contributivi.
Questo limite oggi, si attesta a 603,40 euro mensili, ai quali si aggiunge una rivalutazione straordinaria del 2,2% introdotta dal Governo, che fa salire l’importo a 616,57 euro. Nel 2026 con una rivalutazione ordinaria compresa tra l’1,6% e 1,8%, il valore base della pensione minima potrebbe salire tra 613,05 e 614,26 euro.
Tuttavia, la rivalutazione straordinaria verrà ridotta all’1,7%, per questo l’importo massimo potrebbe collocarsi tra i 623,47 624,70 euro. Sono stime provvisorie, ma non dovrebbero essere molto lontane dagli importi ufficiali. Ciò che è certo è che anche se dovesse trattarsi di piccoli incrementi faranno la differenza per tutti coloro che devono affrontare le spese quotidiane facendo affidamento sul reddito fisso e spesso molto basso.
Occorre, però, attendere per conoscere con precisione gli importi definitivi, bisognerà infatti aspettare la conferma ufficiale dell’Istat, prevista per fine anno. Già da ora si può dire che, nel 2026, le pensioni minime e le prestazioni sociali riceveranno un sostegno importante, seppur piccolo.