
Se fai questo nel sonno, hai il Disturbo Bipolare: il sintomo shock che nessuno considera - maratonainternazionalediroma.it
Se fai così durante il sonno hai il Disturbo Bipolare, c’è un sintomo che non condieravi prima: è incredibile!
Il disturbo bipolare, noto anche come bipolarismo, si manifesta con alternanze tra fasi depressive e episodi di mania o ipomania. Secondo il DSM-5 per definire un disturbo bipolare è indispensabile identificare almeno un episodio maniacale o ipomaniacale. Accompagnato o alternato da episodi depressivi maggiori.
Le caratteristiche distintive di un episodio maniacale includono umore elevato, irritabilità o euforia anomala, aumento dell’energia, ridotto bisogno di sonno, pensieri accelerati e comportamenti impulsivi con potenziali conseguenze gravi. L’ipomania, invece, rappresenta una forma meno grave di mania, in cui i sintomi sono evidenti ma non sufficientemente severi da causare un grave deterioramento funzionale o la necessità di ospedalizzazione.
Per la diagnosi, è fondamentale escludere altre cause mediche o psichiatriche che possano simulare sintomi simili, come disturbi neurologici, abuso di sostanze o condizioni mediche generali. La valutazione clinica si avvale di interviste strutturate e questionari specifici, oltre alla storia clinica dettagliata del paziente e della famiglia.
Disturbo Bipolare, sintomi e manifestazioni cliniche
Il disturbo bipolare si caratterizza per una sintomatologia bifasica:
- Fase maniacale: presenta sintomi quali umore euforico o irritabile, autosufficienza eccessiva, pensieri rapidi, ridotto bisogno di sonno, aumento dell’attività fisica, impulsività e talvolta comportamenti rischiosi. Nei casi più severi, possono comparire deliri o allucinazioni.
- Fase depressiva: è caratterizzata da tristezza profonda, perdita di interesse o piacere nelle attività, affaticamento, difficoltà di concentrazione, pensieri di morte o suicidio, alterazioni del sonno e dell’appetito.

Gli episodi possono durare settimane o mesi e la frequenza delle oscillazioni varia da paziente a paziente. Alcuni soggetti sperimentano periodi di stabilità, mentre altri manifestano cicli rapidi con frequenti cambiamenti di umore nell’arco di pochi giorni o settimane.
La cura del disturbo bipolare si basa su un approccio multimodale che combina farmacoterapia, psicoterapia e interventi psicosociali. Il trattamento farmacologico prevede l’uso di stabilizzatori dell’umore come il litio, anticonvulsivanti e alcuni antipsicotici atypici. Scelti in base al quadro clinico e alla tollerabilità individuale.
Il litio rimane uno dei farmaci più efficaci per prevenire sia le ricadute maniacali che depressive. Con un’attenta monitorizzazione degli effetti collaterali e dei livelli ematici. Gli anticonvulsivanti come il valproato e la lamotrigina sono spesso utilizzati come alternative o in associazione al litio, mentre gli antipsicotici atypici possono essere impiegati per trattare episodi acuti e come terapia di mantenimento.
La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, supporta il paziente nella gestione dello stress, nel riconoscimento precoce dei sintomi e nel miglioramento delle capacità di coping. Interventi psicosociali mirano a facilitare il reinserimento lavorativo, sociale e familiare, riducendo l’isolamento e migliorando l’aderenza alla terapia.
Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato l’importanza di un monitoraggio continuo e personalizzato, con programmi di follow-up strutturati che prevedono il coinvolgimento attivo del paziente e della famiglia. La prevenzione delle ricadute si basa anche su uno stile di vita equilibrato, regolarità del sonno e controllo dello stress.