
Cancro Stomaco, la scoperta sconvolgente cambia tutto - maratonainternazionalediroma.it
Secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, il batterio H. pylori sarebbe responsabile di tre tumori gastrici su quattro: l’infezione colpisce milioni di persone, spesso senza sintomi.
Il cancro gastrico resta una delle patologie oncologiche più diffuse al mondo, con oltre un milione di nuovi casi ogni anno. I dati dell’OMS, pubblicati su Nature Medicine, mettono in evidenza un elemento determinante: il batterio Helicobacter pylori, già noto da anni in ambito clinico, sarebbe il responsabile di circa il 76% dei tumori allo stomaco diagnosticati su scala globale. La stima si riferisce a una fascia generazionale ben precisa, quella dei nati tra 2008 e 2017, che nel corso della loro vita potrebbero arrivare a sviluppare fino a 12 milioni di tumori gastrici legati direttamente a questa infezione.
Cos’è l’Helicobacter pylori e perché è considerato pericoloso
L’H. pylori è un microrganismo che vive nello stomaco umano, dove riesce a sopravvivere nonostante l’ambiente estremamente acido. Penetrando nella mucosa gastrica, il batterio provoca danni ai tessuti che possono evolvere in gastriti croniche, ulcere e, nei casi più gravi, tumori. L’Agenzia IARC lo ha classificato da tempo come cancerogeno certo, inserendolo nel gruppo 1 assieme a sostanze come amianto e fumo di sigaretta.
Il contagio avviene per via oro-fecale: si può trasmettere attraverso cibo, acqua contaminata, saliva, vomito o contatto diretto con oggetti o mani non igienizzati. In Italia, si calcola che circa 25 milioni di persone siano portatori dell’infezione, ma nel 80-85% dei casi non si manifesta alcun sintomo evidente. Chi è infetto può convivere con il batterio per anni senza saperlo. I segnali iniziali, quando presenti, sono nausea, gonfiore, crampi addominali, senso di pienezza precoce.

In molti casi l’infezione viene scoperta solo durante esami diagnostici effettuati per altri motivi. Nei soggetti predisposti o con fattori di rischio associati, la presenza di H. pylori può dare origine a ulcere peptiche, che poi, nel tempo, degenerano in lesioni precancerose. Intercettare l’infezione in fase precoce è quindi fondamentale.
Prevenzione, diagnosi e trattamenti: le strategie per fermare la progressione
I dati raccolti dall’IARC derivano da 185 Paesi, grazie a banche dati come GLOBOCAN e CI5. Lo scenario previsto è chiaro: se non verranno avviate azioni concrete, circa 15,6 milioni di persone nate tra 2008 e 2017 svilupperanno un tumore gastrico. L’Asia sarà la regione più colpita, ma anche l’Europa e le Americhe mostrano numeri rilevanti, rispettivamente con 1,2 milioni e 2 milioni di casi stimati.
La strategia suggerita dagli esperti è quella definita “test-and-treat”: identificare gli infetti con test non invasivi e intervenire tempestivamente con terapie antibiotiche mirate. I due test principali sono il breath test all’urea e l’esame delle feci. Nei casi dubbi si esegue una gastroscopia con biopsia, esame più invasivo ma molto preciso. La cura consiste in un ciclo di 7-10 giorni con due antibiotici – in genere amoxicillina e claritromicina – abbinati a un inibitore della pompa protonica per ridurre l’acidità gastrica. Il trattamento risulta più efficace se iniziato prima che si manifestino lesioni precancerose, ma l’infezione può recidivare in futuro.
Un altro fronte riguarda la prevenzione primaria: seguire norme di igiene alimentare e personale, lavare mani e utensili, evitare acqua potenzialmente contaminata. Anche lo stile di vita ha un ruolo: ridurre il consumo di alcol, smettere di fumare, seguire una dieta ricca di fibre e povera di conservanti aiuta a limitare il rischio. L’Istituto Superiore di Sanità conferma che buona parte delle infezioni può essere evitata con abitudini corrette, a partire dalla cura dell’ambiente domestico. La pericolosità del cancro gastrico sta nel fatto che nelle fasi iniziali non dà segnali chiari. Sintomi come bruciore di stomaco, reflusso, nausea, difficoltà a deglutire o indigestione possono facilmente essere scambiati per disturbi comuni. Ma se persistono per più di tre settimane, serve una valutazione clinica.
Segnali più avanzati includono perdita di peso improvvisa, senso di sazietà precoce, dolore nella parte alta dell’addome, stanchezza e presenza di sangue nelle feci o nel vomito. In presenza di questi sintomi, la diagnosi precoce può fare la differenza tra una terapia risolutiva e una malattia scoperta troppo tardi. Il messaggio degli esperti è chiaro: identificare e trattare l’Helicobacter pylori prima che provochi danni irreversibili è oggi una delle misure più concrete per abbattere il numero di tumori gastrici a livello mondiale. Agire per tempo, anche in assenza di sintomi, può salvare vite.