
A due passi da Roma un posto dove la natura domina incontaminata - Maratonainternazionalediroma.it / Credits: Instagram @Discover.lazio
Fuga dal caldo torrido di Roma: a due passi dalla Capitale aria fresca e natura incontaminata, senza tanti turisti.
A meno di un’ora dalla Capitale, immerso nella natura incontaminata del Lazio, si trova un tesoro sotterraneo che attira appassionati di speleologia e amanti della natura: le Grotte dell’Arco.
Si tratta di un complesso ipogeo unico nel territorio della provincia di Roma, situato a circa 65 km da Roma, vicino al borgo di Bellegra.
La magia delle Grotte dell’Arco: tra natura e storia
Le Grotte dell’Arco devono il loro nome a un suggestivo arco di roccia naturale che si trova all’ingresso della cavità, simbolo di un’antica apertura geologica. Il complesso si estende per circa 1 km, con un dislivello di 14 metri, e si trova nella località Pantano, a circa 3 km dal centro di Bellegra. L’area è caratterizzata da fenomeni carsici di grande interesse, che hanno modellato nel tempo un sistema di grotte ricco di stalagmiti, stalattiti, laghetti e torrenti sotterranei, offrendo uno spettacolo naturale di straordinaria suggestione. La prima esplorazione ufficiale risale al 1925, ad opera del Circolo Speleologico Romano, mentre l’ampliamento del tratto finale è stato realizzato nel 1966 grazie al Gruppo Speleologico Grottaferrata.
Facilmente raggiungibili tramite una strada comoda, le grotte sono dotate di passerelle che permettono di visitare in sicurezza l’ambiente ipogeo, rendendo il percorso accessibile anche a persone con disabilità. L’imbocco è preceduto da un’area verde e da un ponticello che attraversa il torrente che sgorga dalla grotta, proseguendo verso l’arco roccioso che dà il nome al sito. Entrando nelle Grotte dell’Arco, il visitatore si immerge in un ecosistema ricco di biodiversità. Tra le specie più interessanti si trovano i chirotteri, comunemente noti come pipistrelli, diversi anfibi e una microfauna composta da piccoli animali acquatici e insetti, che popolano laghetti e ruscelli sotterranei.
All’interno di un deposito alluvionale sono stati rinvenuti resti fossili di Ursus speleo, l’orso delle caverne, testimonianza di antiche presenze animali. Un elemento di grande valore storico e artistico è rappresentato dalle pitture rupestri preistoriche, un unicum nell’Appennino laziale. Le raffigurazioni, che risalgono tra il Neolitico finale e la prima età del Bronzo e del Rame (tra il 4000 e il 3000 a.C.), si trovano su una parete alta della grotta e mostrano figure antropomorfe, segno di una frequentazione umana che affonda le radici in epoche remote.

Le Grotte dell’Arco sono aperte al pubblico il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18, con ultimo ingresso consentito alle 17. Il percorso turistico standard, adatto a tutti, è accessibile tramite comode passerelle e ha un costo di 10 euro a persona. Sono previste riduzioni per bambini dai 5 ai 10 anni, scuole, gruppi numerosi e residenti di Bellegra, mentre l’ingresso è gratuito per i minori di 5 anni e per persone con disabilità accompagnate.
Per gli appassionati della speleologia, sono disponibili due ulteriori percorsi: il percorso speleo-turistico (15 euro) che attraversa tre saloni denominati Titanico, Ciclopico e Sala del Duomo – dove sono stati trovati resti di Ursus spelaeus – e il percorso speleologico avanzato (35 euro), riservato a chi ha esperienza e attrezzature specifiche, con possibilità di noleggio sul posto. Si consiglia di verificare sempre gli orari e le modalità di visita sul sito ufficiale delle grotte, in quanto potrebbero subire variazioni.
Nei dintorni, a soli 4,2 km, si trova il borgo di Bellegra, un piccolo centro dall’atmosfera suggestiva, ideale per una pausa panoramica e per passeggiate immerse nel verde. L’altitudine e la presenza di boschi circostanti creano un microclima ideale per una gita all’aria aperta, soprattutto durante le giornate più calde dell’estate. Le Grotte dell’Arco rappresentano quindi una meta perfetta per chi desidera coniugare un’escursione naturalistica con un viaggio nella storia e nella preistoria del Lazio, a pochi passi da Roma.