
Le cause principali della diarrea estiva (www.maratonainternazionalediroma.it)
Con l’arrivo delle temperature elevate e l’umidità tipica dei mesi estivi, aumenta sensibilmente il rischio di disturbi gastrointestinali.
Questo disturbo, spesso sottovalutato, è il risultato di molteplici fattori che alterano l’equilibrio intestinale e possono compromettere il benessere generale, specialmente in soggetti vulnerabili come bambini e anziani. Vediamo quali sono le cause principali, i sintomi da non trascurare, le strategie di prevenzione e come intervenire in caso di diarrea legata al caldo.
La diarrea estiva si manifesta come un’alterazione della regolarità intestinale, con feci liquide o semi-liquide e aumento della frequenza delle evacuazioni. A differenza di quella invernale, spesso causata da virus respiratori o rotavirus, la diarrea che si presenta nei mesi caldi ha un’origine multifattoriale, legata principalmente a:
- Alimenti contaminati dal caldo: Le alte temperature favoriscono la proliferazione di batteri patogeni quali Salmonella, Escherichia coli, Shigella, Campylobacter e Staphylococcus aureus. Questi microrganismi possono contaminare insalate, frutta non lavata, latticini lasciati a temperatura ambiente e altri alimenti facilmente deperibili, causando gastroenteriti acute. Uno studio pubblicato su PubMed (Liang et al., 2021) ha evidenziato un aumento significativo del rischio di diarrea infettiva correlata ai giorni più caldi, con un rischio relativo fino a 1,42.
- Disidratazione e alterazioni della motilità intestinale: L’eccessiva sudorazione tipica del caldo estremo può portare a uno squilibrio idroelettrolitico, che altera la funzione dell’intestino. In condizioni di disidratazione, l’intestino modifica la sua motilità e permeabilità, provocando diarrea. Questa situazione è particolarmente rilevante per soggetti con sindrome dell’intestino irritabile (IBS), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) o in terapia farmacologica che interferisce con il riassorbimento idrico.
- Contaminazione dell’acqua: Nei mesi estivi aumenta il rischio di contaminazione delle fonti d’acqua a causa di piogge improvvise, scarichi fognari e uso di acque non controllate. Patogeni come Vibrio cholerae, Giardia e Cryptosporidium possono diffondersi attraverso acqua potabile non trattata, piscine mal disinfettate o superfici contaminate, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
- Modalità di contagio: La diarrea si può trasmettere anche per contatto diretto con persone infette o tramite insetti vettori come mosche e scarafaggi, che trasferiscono batteri da rifiuti o feci agli alimenti, aumentando il rischio soprattutto in ambienti con scarsa igiene.
Chi è maggiormente esposto alla diarrea estiva
Non tutte le persone hanno la stessa suscettibilità alla diarrea indotta dal caldo. Alcuni gruppi sono più vulnerabili:
- Bambini piccoli: I neonati e i bambini sotto i 5 anni presentano un sistema immunitario immaturo e una maggiore esposizione a superfici contaminate. Inoltre, la disidratazione può svilupparsi rapidamente, rendendo necessaria una pronta attenzione pediatrica.
- Anziani: Gli over 65 sono più soggetti a disidratazione per una ridotta percezione della sete, presenza di patologie croniche (come diabete e insufficienza renale) e assunzione di farmaci che influenzano l’equilibrio idroelettrolitico. La diarrea in questa fascia può causare complicazioni gravi, inclusi squilibri elettrolitici e necessità di ricovero.
- Persone con disturbi gastrointestinali cronici: Chi soffre di IBS, morbo di Crohn, colite ulcerosa, celiachia o intolleranze alimentari può assistere a riacutizzazioni durante l’estate. Il caldo e i cambiamenti nella dieta estiva agiscono da fattori scatenanti anche in assenza di infezioni.
- Viaggiatori in aree tropicali: La cosiddetta “diarrea del viaggiatore” è una forma acuta di diarrea estiva, dovuta all’esposizione a nuovi patogeni, acque non sicure e alimenti contaminati, tipica di chi si sposta in paesi con standard igienici differenti.

La diarrea estiva si presenta con evacuazioni frequenti e acquose, accompagnate da crampi addominali, nausea, vomito e senso di spossatezza. In genere, i sintomi si risolvono entro pochi giorni, ma è necessario monitorare segnali di allarme quali:
- presenza di sangue nelle feci;
- febbre superiore a 38,5°C;
- vomito persistente;
- segni di disidratazione (sete intensa, secchezza della bocca, urine scure);
- diarrea che persiste oltre 72 ore;
- alterazione dello stato mentale, soprattutto in bambini e anziani.
Per ridurre il rischio di diarrea estiva, è fondamentale adottare alcune precauzioni:
- Conservazione corretta degli alimenti: mantenere la catena del freddo sotto i 4°C, non lasciare cibi deperibili a temperatura ambiente, lavare accuratamente frutta e verdura, evitare il consumo di alimenti crudi o mal conservati.
- Idratazione costante: bere acqua potabile sicura, preferibilmente in bottiglia durante viaggi, evitare ghiaccio di origine incerta e aumentare l’introito di liquidi in caso di sudorazione intensa. L’uso di soluzioni reidratanti orali è raccomandato in presenza di sintomi iniziali.
- Igiene personale e ambientale: lavare spesso le mani con acqua e sapone, disinfettare superfici e utensili da cucina, mantenere l’ambiente libero da insetti vettori e non consumare cibi di dubbia provenienza.