
Attenzione alle microplastiche - www.maratonainternazionalediroma.it
Sin da piccoli, ci hanno insegnato a fare una corretta raccolta differenziata e a suddividere i rifiuti a seconda di come possono essere riciclati. Ciò che è necessario sapere, però, è che non sempre tutto va a buon fine.
Il vetro, la plastica, la carta…sono fra i principali rifiuti che vengono riciclati nella loro totalità, ma solo se conferiti per bene e nel contenitore adeguato. Sì, perché se vengono lasciati liberi nell’ambiente, il rischio è che possano tornare anche nel nostro organismo.
Come è possibile tutto questo? Hai mai sentito parlare di microplastiche? Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come possiamo evitarle.
Attenzione a ciò che bevi
Riciclare è un modo per salvare l’ambiente e proteggerlo da quella che è la cosiddetta “montagna di rifiuti” che, a lungo andare, si va ad accumulare e a crescere sempre di più, modificando ed inquinando poi l’ambiente stesso. Abbiamo la possibilità di evitare tutto questo, ma non sempre ne siamo capaci.
La raccolta differenziata rappresenta uno di questi punti da cui partire, anche se, troppo spesso, ancora i rifiuti vengono lasciati nell’ambiente e, a lungo andare, possono anche ritornare nel nostro organismo. Hai mai sentito, infatti, parlare di microplastiche? Esse sono ovunque intorno a noi, presenti quasi in tutti i materiali che utilizziamo quotidianamente.
Questo a causa di un uso sconsiderato che abbiamo fatto della plastica negli anni passati. Ciò che è stato scoperto dai ricercatori dell’unità di Boulogne-sur-Mer del Laboratorio ANSES per la Sicurezza Alimentare è che queste particelle invisibili non si nascondono solo negli imballaggi plastici, ma sono presenti anche nelle bevande conservate in bottiglie di vetro.
Le microplastiche nelle bottiglie di vetro?
Infatti le bevande conservate nelle bottiglie di vetro contengono più microplastiche rispetto a quelle vendute in contenitori di plastica, cartone o lattina. Possibile? A quanto pare sì. Ad esempio, nelle bottiglie di vetro contenenti acqua frizzante, il livello di microplastiche è risultato relativamente basso: le bottiglie di vetro contenevano in media 4,5 particelle per litro, mentre quelle di plastica e i cartoni avevano circa 1,6 particelle per litro.

Il sospetto è che le microplastiche nelle bottiglie di vetro possano arrivare dai tappi in metallo che vengono utilizzati per coprire, specie se sono verniciati. Per questa ipotesi sono stati fatti 3 test dove, in tutti i casi, le bottiglie erano state riempite con acqua filtrata, priva di qualsiasi contaminazione iniziale.
Nel primo test, i tappi sono stati utilizzati così com’erano, senza alcun trattamento. Nel secondo, prima della chiusura, sono stati soffiati con aria compressa. Nel terzo, i tappi sono stati prima soffiati e poi risciacquati con acqua filtrata e alcol. Risultato? Il contatto tra i tappi, nella fase di conservazione prima dell’imbottigliamento causa microscopici graffi nella vernice di rivestimento e, quindi, il rilascio di microplastiche all’interno della bottiglia, anche se questa è di vetro.