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Weekend al fresco a due passi da Roma, il borgo segreto che ti salva dal caldo estivo: l’oasi di pace che sognavi

Nel cuore dei Monti Ernici, sotto il borgo di Collepardo, si apre uno degli ambienti carsici più suggestivi e ricchi di storia del Lazio.

La Grotta di Collepardo si sviluppa lungo il fianco meridionale dei Monti Ernici, all’interno di una profonda gola scavata dall’erosione fluviale del torrente Fiume. L’ingresso, caratterizzato da un suggestivo passaggio triangolare alto circa 7 metri e largo 11, conduce alla sala principale che si estende per oltre 90 metri in lunghezza e varia tra i 30 e i 60 metri in larghezza. L’altezza della volta oscilla tra i 14 e i 20 metri ed è suddivisa in tre settori da imponenti colonne stalagmitiche.

La cavità presenta una spettacolare “foresta pietrificata” di stalattiti e stalagmiti, alcune delle quali si sono unite nel corso dei millenni dando vita a formazioni uniche, che assumono spesso forme che richiamano figure umane e animali. È proprio da queste caratteristiche particolari che deriva il nome originale di Grotta dei Bambocci. Nel 1904 il sito fu dedicato alla Regina Margherita di Savoia, che lo visitò, e da allora è conosciuto anche come Grotta Regina Margherita.

All’interno della grotta si distinguono varie sale di rilevante interesse: la Sala del Trono o Sala della Regina, dove si narra che la sovrana si sedette su una stalagmite che le ricordava un trono, la Sala Alta con le sue sottili formazioni ancora in attività, chiamate “spaghetti”, e le “perle di grotta”, piccole sfere calcaree che si formano nelle pozze d’acqua.

Importanza storica e archeologica

Oltre alla sua eccezionale valenza naturalistica, la Grotta di Collepardo riveste un ruolo di primaria importanza sotto il profilo archeologico. Gli scavi e le ricerche condotte a partire dal XIX secolo hanno portato alla luce numerosi reperti di fauna pleistocenica, come il Cervus elaphus, e resti umani risalenti all’età del bronzo (circa 1600-1400 a.C.). Questi ritrovamenti testimoniano l’uso della grotta sia come rifugio che come luogo di sepoltura.

Le indagini più recenti, realizzate tra il 2014 e il 2015 dall’Università di Durham in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno confermato un utilizzo prevalentemente funerario della grotta. Sono emerse evidenze di probabili rituali connessi al culto dei defunti, confermando l’importanza sacra del sito nell’antichità.

Di particolare rilievo è anche la presenza di numerosi ex-voto pagani legati al culto solare di Mitra, che fanno ipotizzare la presenza di un grande santuario mitraico all’interno della grotta, un luogo di misteriosi riti solari e pellegrinaggi. Il “Mitreo” di Collepardo, come altri nel Lazio, si inserisce in una tradizione di luoghi sacri sotterranei, simbolo dell’universo e del mistero della nascita divina.

Modalità di visita e informazioni pratichei (www.maratonainternazionalediroma.it)

Attualmente, la Grotta dei Bambocci è temporaneamente chiusa al pubblico fino a nuova comunicazione, ma in condizioni normali è possibile visitarla esclusivamente con guide specializzate del Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. L’accesso è consentito a gruppi limitati per preservare l’ambiente e la colonia di pipistrelli presente nella seconda stanza, attualmente chiusa al pubblico.

Le visite guidate si svolgono con orari differenziati per la stagione estiva e invernale. Durante il periodo estivo (1 aprile – 1 novembre), gli orari di apertura sono dalle 9:00 alle 19:00 con partenze ogni ora circa, mentre in inverno (2 novembre – 31 marzo) si va dalle 10:00 alle 16:25. È fortemente consigliata la prenotazione, soprattutto nei fine settimana e nei giorni festivi.

Il costo del biglietto è di 7 euro per gli adulti, con riduzioni per bambini, over 65, gruppi organizzati e possessori di card culturali. L’audioguida è inclusa nel prezzo del biglietto per tutte le fasce di età.

Si ricorda che è vietato l’ingresso agli animali domestici e che le visite si svolgono in gruppi di massimo 12 persone, estendibili fino a 20 in caso di più nuclei familiari o persone che non devono mantenere il distanziamento interpersonale.

Roberto Arciola

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