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Corpo femminile, la verità sull’endometriosi: il tuo intestino sa più di quanto immagini, potrebbe svelarti se sei a rischio

L’endometriosi rappresenta una delle sfide più complesse per la medicina, sia per la sua difficile diagnosi che per i sintomi che comporta.

Nel contesto di una ricerca sempre più avanzata, un nuovo studio italiano si concentra sul ruolo del microbiota intestinale come possibile chiave per comprendere l’insorgere e la progressione di questa patologia. Parallelamente, il dibattito pubblico si arricchisce delle testimonianze di personalità come Giorgia Soleri, che denuncia le difficoltà di accesso alle cure per molte donne affette da questa condizione.

L’endometriosi consiste nella crescita anomala dell’endometrio, il tessuto che normalmente riveste l’interno dell’utero, in sedi ectopiche quali ovaie, peritoneo, tube di Falloppio, intestino e vescica. Questa condizione interessa circa una donna su dieci, equivalenti a circa tre milioni in Italia e 190 milioni nel mondo, e si traduce principalmente in dolore pelvico cronico, dismenorrea, e disfunzioni urinarie o intestinali. Spesso, tuttavia, i sintomi sono sottovalutati o confusi con disturbi meno gravi, ritardando la diagnosi e il trattamento.

Il prof. Marcello Ceccaroni, direttore dell’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia presso l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, sottolinea come la patologia si caratterizzi per una componente infiammatoria cronica e per una disregolazione immunitaria, oltre che per la sua dipendenza dagli estrogeni. Comprendere i meccanismi alla base della formazione delle lesioni e dell’infiammazione è quindi fondamentale per migliorare la gestione clinica.

Studio BIOME-ENDO: il microbiota come elemento chiave nella patogenesi dell’endometriosi

Il progetto di ricerca BIOME-ENDO, avviato presso l’IRCCS di Negrar di Valpolicella, si propone di indagare il ruolo del microbiota vaginale, cervicale e rettale nell’endometriosi. Studi recenti hanno evidenziato come il microbiota influisca sia sull’immunità che sul metabolismo degli estrogeni, suggerendo che una disbiosi possa contribuire alla genesi e alla progressione della malattia.

Il microbioma intestinale, con i suoi milioni di geni, interagisce con altri microbiomi corporei e svolge un ruolo centrale nel mantenimento della salute. Quando l’equilibrio si rompe, si verifica una disbiosi che può accelerare l’infiammazione e il dolore tipici dell’endometriosi. La prof.ssa Alessandra Graziottin, esperta di ginecologia e sessuologia, spiega che questa alterazione potrebbe essere un cofattore nell’aggravamento della patologia e che la ricerca in corso mira a definire il microbiota come un potenziale indicatore prognostico e strumento per personalizzare i trattamenti.

Lo studio coinvolge circa 2.000 donne con sospetta patologia ginecologica benigna, suddivise in due gruppi: pazienti con endometriosi e pazienti con altre condizioni come fibromi uterini o polipi. Verranno raccolti campioni biologici per analizzare il microbioma tramite metodiche avanzate di sequenziamento del DNA, integrando dati clinici e chirurgici per delineare correlazioni precise.

Le difficoltà nell’accesso alle cure: la testimonianza di Giorgia Soleri (www.maratonainternazionalediroma.it)

Mentre la ricerca scientifica avanza, molte donne continuano a incontrare ostacoli significativi nel percorso diagnostico e terapeutico. È il caso di Giorgia Soleri, influencer e attivista impegnata nel sensibilizzare l’opinione pubblica su patologie femminili come vulvodinia ed endometriosi, condizioni che lei stessa affronta da anni.

Attraverso i suoi canali social, Soleri ha raccontato le difficoltà concrete nel reperire cure specializzate. La sua esperienza personale evidenzia come prenotare una visita ginecologica con professionisti competenti comporti spesso liste d’attesa lunghissime e costi rilevanti, a causa della necessità di viaggi frequenti e spostamenti su lunghe distanze. Solo una visita può arrivare a costare oltre 500 euro, considerando anche le spese per esami diagnostici, trasporti e pernottamenti.

Questo scenario mette in luce una disparità che colpisce molte donne, per le quali prendersi cura della propria salute diventa un lusso non sempre accessibile. Nel suo sfogo, Soleri ha sottolineato come la salute debba essere un diritto fondamentale e non un privilegio, richiamando l’attenzione sulle necessità di un sistema sanitario più equo e sensibile ai bisogni femminili.

La sua partecipazione a programmi di intrattenimento come Pechino Express ha avuto anche lo scopo di rompere il silenzio attorno a queste malattie, dimostrando che convivere con il dolore cronico non significa rinunciare alla propria vita o al proprio coraggio.

Roberto Arciola

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